Presi dalle
lamentele nei confronti delle cose che non vanno e dal puntare
sempre il dito verso il negativo che ci circonda, a volte si ha
voglia di cambiare registro e così viene spontaneo, quando
capita l’occasione, di parlare anche del bene che c’è
intorno a noi, di quella "foresta che cresce", e non
solo dell’"albero che cade", di cui parla il
proverbio. È il caso di quei 300 giovani pinerolesi che sabato
26 gennaio si sono recati all’Avis di Piscina per offrirsi
donatori di midollo osseo a favore di Irene e di altri malati di
leucemia.
"Siamo commossi per la sensibilità
dimostrata dai giovani e dalla loro forte adesione all’iniziativa"
– ha detto il presidente dell’ADMO Piemonte Stefano
Balma –"In tutta la giornata di sabato un serpentone
di ragazzi poco più che ventenni ha voluto dire un sì alla
Vita e alla solidarietà".
È un evento che anche noi non vogliamo far
passare inosservato. Si parla sovente dei giovani in termini di
menefreghismo o di atti di teppismo. Ma c’è anche questo
rovescio della medaglia dove la solidarietà e l’altruismo di
molti giovani fa la differenza. Nel Pinerolese sono migliaia i
giovani impegnati nel volontariato sociale, che danno parecchio
del loro tempo libero e a volte anche i loro soldi (al Liceo
Porporato gli studenti adottano 30 bambini a distanza in
Bangladesh!) per il bene collettivo. È una grande forza vitale,
forse non sufficientemente valorizzata e riconosciuta, che nei
momenti di pericolo e di bisogno ha la grande capacità di
mobilitarsi.
Un merito che, nelle difficoltà economiche che stiamo
vivendo, è bene non sottovalutare.