Nei
mesi scorsi abbiamo sentito il sindaco e poi a turno quasi tutti gli
assessori su cosa stavano facendo per questa nostra città. Abbiamo
voluto incontrare anche un esponente dell’opposizione all’amministrazione,
Andrea Chiabrando di "Progetto per Pinerolo", per sentire la
sua opinione
Qual è la sua opinione su due anni di
amministrazione Buttiero?
In quanto cittadino di Pinerolo vorrei poter avere un
giudizio positivo di questa amministrazione. Purtroppo però, in
quanto consigliere comunale, c’è grande delusione per il ben poco
che si è fatto e si sta facendo. Sebbene fossimo coscienti che non
sarebbe certo stata questa Giunta a risolvere i problemi di Pinerolo,
speravamo realmente in qualcosa di più. E invece ci sono stati flop
continui: prima la Conferenza per il Rilancio del pinerolese (a cui
non è seguito nulla di rilevante), poi il progetto "Terre del
Cavallo" (costosissimo e privo di qualsiasi riscontro positivo
per la città), per finire col Bike-sharing (30.000€ per avere oggi
2 bici soltanto). La frustrazione, come si vede, non manca.
Cosa rimproverate maggiormente a questa Giunta?
Questa amministrazione subisce gli eventi. Non
possiamo certo rimproverare la malafede o il malaffare. E’ gente per
bene, ma priva di idee-iniziative. Si limita a subire il declino,
senza dar un segno di forza di volontà per porvi un rimedio.
C’è invece almeno una cosa positiva che gli
riconoscete?
Nell’ordinaria amministrazione è capace di gestire
le situazioni con sufficienza. Anche i servizi bene o male funzionano,
sono efficaci, non però efficienti come vorremmo. Ciò che manca,
ancora una volta, è una visione di insieme, di progettualità.
Due drammatici problemi della nostra realtà (e non
solo) sono la casa e il lavoro. Cosa ne pensa la sua area politica?
In realtà io vedo una sola emergenza: il reddito. Di
case Pinerolo è piena, molte delle quali sfitte. Il problema
principale, da cui dipende ogni altra emergenza, è la mancanza del
reddito. Detto questo, per far fronte all’emergenza abitativa sono
stati messi in atto dei palliativi. Ma una soluzione vera potrà
esserci solo se si decide di rilanciare l’occupazione. Le case
popolari poi non sono la soluzione ideale, per i loro lunghi tempi di
costruzione e l’enorme costo. Meglio sarebbe incrementare il
sostegno agli affitti (ad esempio i soldi sprecati per il bike-sharing
vengano investiti in questo!) e rafforzare e rilanciare il mercato
immobiliare.
Quali idee concrete per rilanciare il territorio?
Bisogna far vedere che si sta cercando di fare
qualcosa. Tuttavia Pinerolo può fare ben poco, essendo gran parte
delle politiche economiche più incisive dipendenti dal Governo. In
ogni caso, noi possiamo mettere in atto piccole ma importanti
iniziative come gli incentivi alla localizzazione delle imprese
(sgravi sulle tasse locali per le imprese che decidono di restare sul
territorio e investire). Inoltre poi dobbiamo sfruttare al meglio i
bandi comunitari e nazionali. A questo proposito il nostro gruppo
consiliare è riuscito a far approvare una delibera per la creazione
di un Ufficio Bandi, competente nel cercare, analizzare e girare i
vari bandi utili alle imprese e alle altre amministrazioni del
pinerolese.
La decadenza del pinerolese, a parere di molti, è
stata causata da una mancanza attiva di rappresentanti politici
locali, regionali e nazionali. Pensiamo agli onorevoli delle nostre
valli, molto presenti nel periodo elettorale, del tutto assenti sul
territorio, tanto da non portare avanti le istanze delle loro città
(tribunale, asl,…). Lei cosa ne pensa?
Sicuramente sono importanti entrambi i livelli per
una gestione ottimale delle realtà locali. Certamente è mancata l’espressione
locale a livello nazionale e regionale (alle scorse regionali non
siamo riusciti a portare a casa nessun seggio nel nostro territorio).
Tuttavia anche a livello locale, le amministrazioni hanno spesso
sonnecchiato, senza preoccuparsi di fare rete, costruire un tessuto
forte.
Storicamente, è sentito comune che l’area
politica di centro-destra sia a favore della cementificazione sempre
nuova, non sempre favorevole a una rivalutazione dei centri storici. A
Pinerolo, densamente costruita, a chi si deve questa situazione?
A Pinerolo per oltre 20 anni ha amministrato la
sinistra. E per 20 anni si è costruito ben oltre l’effettiva
necessità. Spesso per lo stretto legame di quell’area politica con
importanti costruttori locali, ancora oggi questa amministrazione si
sta schierando per l’edificazione senza tregua del territorio.
Anziché modificare il piano regolatore si sta semplicemente andando
avanti con varianti. Noi invece, non è mancata una volta in cui ci
schierassimo contro questa linea, a difesa delle aree agricole, ma
spesso gli interessi opposti di alcuni personaggi hanno prevalso.
Forse dunque a Pinerolo la visione storica di destra e sinistra è un
po’ travisata. A Pinerolo il "partito del mattone" è il
PD. Per quanto riguarda il centro storico, noi siamo senz’altro per
un suo rilancio, ma al giusto costo, che non è certamente quello di
3100€ al mq, come proposto dall’amministrazione. Tanto più che
quegli alloggi ristrutturati a questa cifra spropositata non
rimarrebbero nemmeno di proprietà del Comune di Pinerolo.
Parlando del suo personale ambito di competenza, il
settore agricolo, qual è la situazione del pinerolese?