Politica
è passione, è voglia di cambiamento, è attenzione ai problemi della
gente e delle città per riuscire a trovare soluzioni, è stare a
fianco dei cittadini in difficoltà… Lo spettacolo che hanno dato
molti, troppi politici a livello nazionale è indecente: la
corruzione, l’autoreferenzialità, il ladrocinio… A Pinerolo c’è
sempre stata e continua tuttora ad esserci una gran voglia di
partecipazione e questa è politica, perché rappresenta l’impegno
di entrare "dentro" alle questioni, per il bene della
città. Certo, se a fronte di critiche all’operato di un’amministrazione,
la reazione è quella di liquidare il tutto con la definizione di
"radical chic", come ha fatto il Sindaco rispetto alle
critiche alla costruzione di un secondo grattacielo nella zona dei
Portici Blu, beh…. allora siamo molto lontani dalla vera Politica,
dall’aprire il Palazzo Comunale alle istanze dei cittadini.
Passiamo ora all’impegno di Sel
per la città. Voi avete fatto un questionario sul centro storico con
la raccolta di molti dati esposti nel vostro sito. Ha prodotto qualche
risultato operativo?
Intanto, abbiamo provato nuove
forme di partecipazione (utilizzo del web) da affiancare ai metodi
classici (questionario cartaceo, interviste); abbiamo chiesto il
parere ai vari attori coinvolti nel centro storico (residenti,
commercianti, associazioni...). La partecipazione costituisce
già di per sé un modello di riferimento per le azioni progettuali
nella città. Troppe volte ci si è trovati di fronte a decisioni
imposte dall’alto, subite dai cittadini, dove parlare di
partecipazione diventa quasi un elemento di fastidio, di ostacolo per
chi è stato chiamato a "decidere"... Partecipazione
presuppone un’amministrazione trasparente, accessibile e dialogante,
capace di comunicare e di ascoltare.
Sul Centro Storico è emersa la
necessità di lavorare su tre grandi obiettivi: 1. il miglioramento
della qualità della vita degli abitanti del centro storico e i
servizi che questo può dare alla città; 2. la promozione dell’identità
storica e culturale e la verifica delle potenzialità
turistico-attrattive; 3. la qualificazione reale del centro storico
come centro commerciale naturale, a partire dalla creazione di un
centro urbano accogliente e vivace potenziando in maniera sinergica la
promozione delle diverse attività e iniziative che vi si svolgono,
creando una solida partnership tra pubblico e privato.
Su questi temi, stiamo preparando
alcune proposte concrete in vista del dibattito sul Bilancio di
Previsione 2014, che sottoporremo, prima del dibattito in Consiglio
Comunale, all’attenzione della città in assemblea pubblica.
In questa città vi è una cultura
urbanistica del recupero? A noi, al di là delle varie beghe del piano
regolatore, sembra che sia questo il male di fondo, per cui il centro
storico non decolla o vengono fatte altre scelte discutibili. Che ne
pensa?
Il problema non sono le beghe
sul Piano Regolatore, il guaio è che abbiamo un PRGC approvato nel
1998 profondamente sbagliato, sovradimensionato rispetto ai bisogni
reali della Città. Nel Programma di mandato del Sindaco Buttiero si
parlava esplicitamente di un nuovo PRGC; a distanza di due anni e
mezzo dal suo insediamento si parla di variante ponte, oggettivamente
un’altra cosa! Che non esista una cultura del recupero lo dimostra
come si è applicata a Pinerolo la L. 106 che permette alcuni
interventi in deroga al PRG e che è diventato una specie di
"grimaldello" per qualsiasi progetto.
Proprio in tema di Piano regolatore
qual è per voi il punto/i attualmente più caldo/i?
Sono molti! Ne cito, a titolo
di esempio, due: il primo è legato alla necessità di dare sostanza
alla tanto sbandierata riqualificazione dell’esistente e delle
tecniche volte al risparmio energetico e alla sostenibilità dei
materiali; a Pinerolo esiste tanto edificato, sottoutilizzato o
inutilizzato; è pensabile intervenire su questo? Il secondo è la
necessità di dotare la città di un Piano per l’edilizia economica
popolare; il problema casa, soprattutto per i ceti più deboli, è
passato da un aspetto emergenziale ad un aspetto strutturale della
vita della città. Allora, bisogna intervenire sull’oggi ma avendo
una visione per il futuro; individuare aree per l’edilizia popolare
è fondamentale.
Oggi, inoltre, c’è una forte
richiesta di attivare forme di Urbanistica partecipata, ci
piacerebbe che su questo l’Amministrazione battesse un colpo.
Passando dal campo dell’ecologia
dell’abitare a quello dei Diritti dei cittadini, com’è dal vostro
punto di vista la situazione in città?
E’ di forte preoccupazione.
La crisi non ha solo aumentato diseguaglianze, povertà, immiserimento
per la gran parte della popolazione, mettendo ben al riparo le tante
ricchezze di pochi. La crisi ha frantumato il senso alla parola
"futuro" e ha riempito di paura e solitudine il presente di
molti. E oggi ci troviamo a fronteggiare una situazione dove parlare
di diritto ad avere diritti sembra voler parlare di privilegi. Credo
che il grado di civiltà di un Paese, di una città, sia dato anche
dalla capcità di indignarsi ancora di fronte a queste ingiustizie.
Veniamo alla Giunta Buttiero, che
amministra la città. Siamo a metà mandato, qual è la vostra
valutazione?
Il giudizio è negativo. A
metà mandato basta che ognuno di noi si interroghi se l’azione
amministrativa sia servita a migliorare e affrontare i problemi reali
della città: lì sta la risposta. L’impressione è che si sia
governato alla giornata, senza avere costruito un’idea di città per
l’oggi e per gli anni che seguiranno.
Per voi di Sel qual è l’idea per
il rilancio del territorio e della città?
C’è bisogno di sviluppare
una forte coesione del territorio, cosa che, al di là delle
dichiarazioni, non esiste ancora. Il Pinerolese è uno dei territori
che esce più pesantemente penalizzato dalla crisi economica. Buttiero
aveva all’inizio del suo mandato puntato tutto sulla Conferenza per
lo sviluppo del Pinerolese, creando aspettative positive da parte
delle imprese, dei Comuni, delle associazioni di categoria. A distanza
di due anni e mezzo, niente, nessuna idea! Oggi leggiamo sui giornali
che Buttiero rilancia su turismo e cultura, ma a nostro avviso non si
governa così. Da "radical chic", come Buttiero giudica chi
si oppone alle sue proposte, possiamo dire che due sono i temi
centrali su cui basare l’idea di città: l’ambiente e l’occupazione,
attraverso attività di governance, di stimolo e sostegno. A questo
bisogna aggiungere il potenziamento delle politiche sociali. Sapendo
bene che le competenze di un Comune non sono omnicomprensive, ma
sapendo altrettanto bene che il Pinerolese, con la perdita di molti
dei suoi servizi, sta diventando marginale nel territorio provinciale.
Segnaliamo anche a lei, come
abbiamo già fatto col sindaco Buttiero, la mancata acquisizione da
parte della città del Regolamento Comunale di Gestione dei Rifiuti,
proposto dall’Acea nel 2008 e che molti comuni del territorio hanno
fatto proprio. Una svista non da poco anche per il vostro partito che
ha l’ecologia nel titolo. Che cosa ci dice?
L’ecologia è un tema che va ben oltre le sole
dinamiche ambientali: ma non voglio sottrarmi alla domanda. Il ruolo
dell’ACEA è fondamentale per il nostro territorio, una vera
eccellenza che la politica, secondo me, valorizza troppo poco. Negli
anni dell’Amministrazione Covato, l’impegno alla valorizzazione
dell’Acea, all’incremento della raccolta differenziata, al
contenimento dei rifiuti prodotti è stata una costante dell’operato
politico. E di fatto molte delle norme previste nel Regolamento sono
diventate pratica positiva nella Città. L’approvazione del
Regolamento è ferma: gli Uffici mi hanno confermato che verrà in
discussione in Consiglio, previa verifica degli adeguamenti normativi
previsti nella TARES. Ci impegniamo a fare in modo che al più presto
venga adottato.
Lei è stato anche assessore alle
politiche giovanili nella precedente amministrazione. Dall’epoca
della Festa dei giovani degli anni novanta, non ci sono più state in
città iniziative di politica giovanile. Sembra quasi che la città
non creda nei suoi giovani. Non è anche questo un motivo della sua
decadenza?
La Festa dei Giovani degli anni novanta è stata per
tanti/e una palestra positiva di idee, di azioni, di condivisione dei
valori. Oggi, il protagonismo giovanile ha trovato altre strade,
spesso meno coinvolgenti, spesso più sotterranee. È compito nostro
riportare alla giusta visibilità la presenza dei giovani.
Luca Barbero, segretario del PD,
nella precedente intervista ci ha detto che vorrebbe riallacciare i
rapporti con gli alleati storici di SEL e IDV. Che cosa risponde Sel?
Quando si è insediata l’Amministrazione Buttiero,
avevamo dato da subito la disponibilità al confronto; disponibilità
caduta nel vuoto. Allora, il riallacciare i rapporti non nasce dalle
formule politiche ma dal confronto sulle cose da fare e su questo noi
ci siamo, come ci siamo sempre stati.