
Anni fa mi è capitato di
visitare i laboratori di ricerca della Indesit dove ho visto in
funzione con mia meraviglia gli elettrodomestici delle
principali marche mondiali invece che i propri. "Stiamo
studiando le caratteristiche, i pregi e i difetti dei
concorrenti per migliorare i nostri prodotti " mi dissero.
Stavano facendo quello che in termini tecnici si chiama benchmarking,
un lavoro di comparazione e di studio di prodotti concorrenti
per migliorare i propri, una pratica usuale nelle aziende.
Da un po’ di
anni il benchmarking è diventato usuale anche nelle
amministrazioni pubbliche per misurare, in comparazione con
altre città, i servizi erogati e la pianificazione del
territorio.
E se facessimo
del benchmarking anche a Pinerolo, non solo per
confrontare i servizi offerti con quelli di altre città, ma
anche per programmare il nostro territorio, in particolare in
questo periodo preelettorale nel quale si stanno preparando i
programmi per il prossimo quinquennio? Un po’ di aria nuova
non farebbe che bene!
Fare
benchmarking naturalmente richiede la voglia di studiare, di
uscire dal chiacchiericcio quotidiano, di fare ricerca, di
andare a vedere cosa hanno fatto altre città come la nostra per
emergere e innovarsi, per valorizzare il capitale umano, per
sfruttare le proprie potenzialità, ecc. Insomma richiede la
voglia di uscire dal proprio provincialismo, dal fermarsi all’articolo
del giornale locale o al dibattito della cultura casalinga.
Richiede di andare a cercare per il mondo gli esempi virtuosi e
coglierne il meglio per la propria città (come ha fatto Torino
nel 2002) Insomma richiede una grande voglia di uscire dal
localismo che ci soffoca andando con lo sguardo oltre i confini
del territorio, ben oltre quelli della vicina Saluzzo.
Antonio
Denanni