L’ultimo
degli amministratori che intervistiamo è Christian Bachstadt,
assessore da soli 5 mesi ai Lavori pubblici, Arredo urbano, Verde
Pubblico, Attività produttive, Agricoltura, Commercio, ecc.
Incominciamo con un
sentiment: come sono stati i suoi primi mesi da assessore?
È l’esperienza più
appassionante, incredibile, difficile che sto vivendo e per questo
ringrazio il sindaco per la fiducia che mi ha dato. I primi mesi sono
stati complicati dovendo entrare nella complessità della macchina
comunale, anche se vi ero già dentro come consigliere attivo. Oggi mi
sento molto più tranquillo grazie alla conoscenza dei funzionari e
delle procedure.
Tra le sue numerose
deleghe la viabilità e la manutenzione sono il tasto dolente: strade
dissestate, buche, marciapiedi... Qual è la situazione, si riuscirà
a venir fuori da questo disastro?
Ritengo che in questi ultimi
mesi si siano fatti tanti interventi, come l’asfaltatura di corso
Torino (in carico all’Acea) e di via Virginio (in carico alla
Telecom). Naturalmente il problema non è risolto, di strade da
asfaltare ce ne sono tante in molte zone della città, però ritengo
che rispetto al passato ci sia stato un miglioramento. Purtroppo sulla
viabilità stiamo sempre rincorrendo le emergenze (la buca da
riempire). Per un intervento di prevenzione e di programmazione non ci
siamo ancora e non credo che ci si riuscirà ad arrivare in tempi
brevi. Però ad intervenire prima che la situazione degeneri sì.
Pure la manutenzione
del verde pubblico a parere di molti cittadini non è adeguata...
Sì, questa primavera la
situazione è stata difficilissima, ma oggi non è così male,
complice anche l’estate molto calda e l’erba secca, che ha
permesso alla ditta appaltatrice di fare interventi in tutta la
città.
Proseguiamo con
le dolenze: il decoro e l’arredo urbano. Da anni il degrado della
città – quindi molto prima dell’amministrazione 5 stelle – è
sotto gli occhi di tutti. Che cosa si propone di fare lei come
assessore?
Intanto bisogna investire
dei soldi e investirli bene. Noi vogliamo incominciare con il centro
storico e non volendo far cadere l’iniziativa dall’alto abbiamo
avviato una serie d’incontri con residenti, commercianti e cittadini
per trovare soluzioni. Ci saranno diversi tavoli, io seguirò quello
dell’arredo urbano. Ci auguriamo che arrivino idee da chi tutti i
giorni vive il centro storico. Che Pinerolo debba essere più pulita
sono d’accordo, che ci sia anche un po’ d’inciviltà da parte
dei cittadini però bisogna ammetterlo. Certamente ci vanno più
operatori ecologici e pure il verde pubblico va più curato. Col nuovo
appalto farò il possibile per avere le risorse disponibili per una
buona manutenzione del verde pubblico e per il decoro urbano. Sempre
per il decoro mi piacerebbe che ci fossero più fiori in città,
soprattutto nel centro storico, sarebbe una meraviglia. Su questo mi
piacerebbe trovare una soluzione collaborativa tra Comune,
commercianti e cittadini. Un aiuto al decoro verrà dato anche dalla
nuova illuminazione pubblica a led che darà alla città un accento
più gradevole ed accogliente.
Fra le deleghe vi è
anche l’edilizia scolastica. Ci fa il punto sulla scuola elementare
Nino Costa?
Questo tema è seguito dall’assessora
Clapier. Come Lavori pubblici abbiamo appena iniziato il cantiere all’ex
Nido Serena, che diventerà nei prossimi mesi la temporanea Nino
Costa, in attesa di risolvere la situazione della Nino Costa storica.
In generale sull’edilizia scolastica quest’estate si sono fatti
molti interventi, uscendo da tante piccole emergenze del passato. E se
ne faranno ancora, a incominciare dal miglioramento sismico della
Brignone.
Parliamo di
attività produttive. Qual è la situazione del commercio e delle
attività a Pinerolo?
C’è una situazione di
stallo. Qualche segnale incoraggiante io l’ho visto, è comunque un
momento molto difficile. Noi crediamo molto - come dicevo - nel centro
storico come traino per la città. Se 5-6 commercianti illuminati
aprissero dei bei negozi il centro storico sarebbe trainante.
Nell’amministrazione
lei sembra quello più convinto sulle potenzialità di "Pinerolo
città della cavalleria". Non le sembra sia un discorso vecchio e
fuori tempo in cui hanno già fallito le amministrazioni precedenti?
Indubbiamente sì.
Ci sono però alcune realtà di cui bisogna tenere conto. Il centro
del cavallo di Abbadia io non l’avrei mai costruito, ma ora c’è e
bisogna tenerne conto. Poi c’è il maneggio Caprilli che l’amministrazione
ha deciso di acquisire e che io considero il più importante della
città, quello che storicamente ci rappresenta nel mondo. Poi c’è
la caserma Bochard e indirettamente il Museo della Cavalleria. L’amministrazione
si trova con tutti questi asset che testimoniano la scuola di
cavalleria che qui c’è stata dove venivano da mezzo mondo. Tutto
questo ci ha fatto riflettere e ci ha spinto a provare ancora per
vedere se si può far rivivere questo concetto di "città della
cavalleria". Il prossimo anno festeggeremo a Pinerolo i 150 anni
dalla nascita di Caprilli e in questo anno che lo precede faremo dei
ragionamenti più completi sul mondo della cavalleria a Pinerolo.
Parliamo di
agricoltura, tema a lei caro (ndr. è imprenditore agricolo), di cui
non si parla mai nelle interviste. Qual è la situazione nel
territorio?
La crisi ha segnato anche il
mondo dell’agricoltura. Anche qui però vedo qualche segnale di
ripresa, incoraggiante: la crisi ha fatto sì che nascessero molte
piccole aziende agricole. Pinerolo ha una realtà agricola importante,
con molti appezzamenti in pianura coltivati a mais per allevamenti, vi
è poi una piccola realtà dedicata a frutta e vi è anche la collina
di Pinerolo che fino a qualche anno fa era abbandonata e invece ora si
vedono dei piccoli appezzamenti coltivati ad ulivi e viti. In generale
ritengo che Pinerolo potrebbe essere una città di eccellenze agricole
perchè ha un terreno meraviglioso. Abbiamo la pianura, la collina e
piccoli appezzamenti in montagna con i boschi fino a Talucco, con
delle esposizioni molto vantaggiose. Con imprenditori illuminati il
Pinerolese potrebbe avere una valenza agricola importante.
Il mercato dei
produttori agricoli di Piazza Roma è sistemato in modo definitivo?
No! Ci sono ancora molte
cose da fare. Intanto i produttori sono divisi tra Piazza Roma e
Piazza Vittorio e in futuro ci piacerebbe fare di Piazza Roma il
mercato di tutti i produttori e solo dei produttori. Oggi stiamo
tentando di riorganizzare gli spazi mercatali dei produttori di Piazza
Vittorio. È un problema complesso che dura da anni, ma siamo a un
buon punto per realizzare un accordo. Poi faremo un bando per dare a
tutti un posto fisso. Per Piazza Roma siamo assolutamente convinti che
la chiusura al traffico sia stata positiva. Ci piacerebbe riempirla di
più, ma prima di tutto ci piacerebbe riqualificarla, ovvero
sostituire la tettoia con qualcosa di più moderno e più fruibile. A
me piacerebbe (sono mie fantasie!) che ci fosse il mercato dei
produttori pinerolesi (solo produttori!!) tutta la settimana con una
struttura che possa accogliere prodotti locali anche non freschi come
marmellate, succhi, formaggi, ecc.
Almeno tre obiettivi
che vorrebbe realizzare nei prossimi anni prima di concludere il
mandato?
Sicuramente Piazza Roma, mi
piacerebbe tantissimo. Poi lasciare una migliore situazione nell’edilizia
scolastica e per ultimo tentare ancora di provare a perseguire l’obiettivo
di "Pinerolo città della cavalleria", anche se su quest’ultimo
punto non sono convintissimo.
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